E’ dall’inizio dell’estate che sono comparse voci
allarmanti sulla presenza del virus della poliomielite in Israele creando
preoccupazione in chi ha programmato un soggiorno in questo paese.
La presenza del polio virus di tipo 1 (WPV1) è stata infatti
accertata anche se tale area è stata dichiarata dall’OMS (Organizzazione
Mondiale della Sanità ) polio – free.
Attualmente la situazione di rischio di malattia, che
ha causato allarmismo all’inizio di agosto indicato fra moderato e alto, sembra
ben controllata e non è stato segnalato alcun caso anche in considerazione del
fatto che la popolazione israeliana presenta una immunizzazione, conseguente
alla vaccinazione, pari al 98,5 %
Ma qual è il rischio per il viaggiatore e quali misure adottare?
L’OMS non consiglia specificatamente a chi si reca in
Israele di sottoporsi a vaccinazione antipolio e non ha lanciato nessun allarme.
Il ministero della
salute italiano, anche se il 94% della popolazione italiana risulta vaccinata,
raccomanda tuttavia per il viaggiatore un’ulteriore dose di richiamo prima
della partenza.(Vaccino di scelta per la dose booster l’antipoliomielitico
inattivo tipo Salk o IPV) ritenuto privo di effetti collaterali. Per chi non è
stato vaccinato o non lo ricorda viene raccomanda la vaccinazione con un ciclo
completo di 3 dosi di IPV.
Si può pertanto partire
tranquilli e sereni. Certamente c’è ancora molto da fare, nonostante l’impegno dell’OMS e di organizzazioni come il Rotary per debellare definitivamente il virus della poliomielite, come invece è avvenuto per il virus del vaiolo considerato eradicato nel 1979 e che insieme alla peste bovina rimangono le uniche malattie dall’OMS dichiarate eradicate nella storia dell’uomo.
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